Si Può Aussumere CBD Mentre Si Allatta al Seno?

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L'allattamento al seno è un'esperienza unica—ma richiede una certa dose di attenzione

Per una futura madre, uno degli aspetti più importanti della gravidanza è la necessità di controllare accuratamente ciò che mangia e beve. Tutto ciò che la donna ingerisce viene trasmesso direttamente al feto. Per questo motivo, in gravidanza molte sostanze vanno evitate. Questo approccio va seguito anche durante la fase dell'allattamento, poiché determinate molecole possono entrare a contatto con il neonato attraverso il latte materno. Per quanto riguarda il CBD, esso può rappresentare un rischio per la madre o il bambino?

Una delle sostanze più studiate per i suoi effetti sui neonati è il THC, la molecola psicotropa presente nella specie Cannabis sativa. Tuttavia, i dati sulle quantità di CBD trasmissibili al neonato sono ancora molto scarsi. Nonostante questa mancanza di informazioni, il CBD è considerato un cannabinoide non tossico e ben tollerato negli adulti, e potrebbe anche racchiudere numerose proprietà terapeutiche.

Il collegamento tra CBD e latte materno non è ancora chiaro

Gli studi relativi al CBD e al latte materno sono ancora insufficienti. Tuttavia, è possibile usare come punto di riferimento alcune ricerche generalizzate.

Uno studio pubblicato dalla American Academy of Pediatrics ha prelevato 54 campioni di latte materno da 50 donne in allattamento per misurare i livelli di tetraidrocannabinolo e cannabidiolo. I risultati hanno mostrato che il THC era individuabile nel 63% dei campioni, mentre il CBD era rilevabile nel 9%.

Nonostante questi apparenti risultati positivi, occorre tenere in considerazione alcune variabili. Non è infatti stata appurata la quantità di cannabinoidi consumata dalle donne coinvolte nel test, e bisogna tener presente il modo in cui THC e CBD vengono assimilati dall'organismo. Il THC viene conservato nelle cellule adipose, il CBD invece no, e la sua emivita è molto più breve. È dunque necessario usare diversi metodi scientifici per misurare accuratamente le tracce di CBD nei campioni.

Gli autori della ricerca hanno puntualizzato che “è estremamente urgente analizzare il rischio a cui sono esposti i neonati allattati al seno”. Tale necessità si estende anche agli studi preclinici. Indipendentemente dai risultati, gli accademici concordano sull'importanza di svolgere delle indagini più estese e mirate sull'argomento.

L'olio di CBD potrebbe offrire qualche beneficio nella fase di allattamento

Se mettiamo da parte la ricerca e consideriamo i motivi che inducono le madri che allattano ad assumere CBD, la necessità di reperire ulteriori dati si rivela ancora più urgente. La depressione post-parto è una condizione invalidante che può causare stanchezza, ansia, depressione, sbalzi d'umore e, nel peggiore dei casi, un senso di distaccamento dal neonato.

La terapia standard per la depressione post-parto prevede l'assunzione di farmaci antidepressivi. Ciò però rappresenta un problema per le neo-mamme, poiché gli antidepressivi non possono essere assunti durante l'allattamento. In un periodo così delicato, molte donne non vogliono privarsi del legame con il proprio bambino, rafforzato attraverso l'allattamento al seno.

I potenziali effetti terapeutici del CBD potrebbero fornire un approccio alternativo. In caso di ansia, ad esempio, uno studio preliminare su disturbi d'ansia sociale e uso di CBD ha fornito risultati promettenti. Gli scienziati hanno scoperto che “il CBD è associato ad una notevole riduzione dell'ansia soggettiva”. Oltre ad offrire un riscontro positivo, questo è uno dei pochi studi effettuati su esseri umani.

È necessario considerare anche l'interazione del CBD con il sistema endocannabinoide. Gli endocannabinoidi sono molecole prodotte internamente dall'organismo e contribuiscono a regolare dolore, appetito, umore e altre importanti funzioni biologiche. È stato dimostrato che il CBD può inibire l'enzima che scompone l'anandamide. L'aumento dei livelli di anandamide (soprannominata “la molecola della beatitudine”) è collegato ad una potenziale riduzione di dolore e depressione.

Non esistono informazioni sufficienti per fornire una risposta definitiva

Tornando al titolo di questo articolo, “Si può assumere CBD mentre si allatta al seno?”, la risposta, purtroppo, non è ancora chiara. I dati sulle possibili interazioni tra un neonato e il CBD sono insufficienti per determinare la sicurezza o meno della sostanza. Tuttavia, in caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi al proprio medico.

Non possiamo fornire informazioni dettagliate sull'uso di CBD durante l'allattamento, ma è importante notare che gli endocannabinoidi sono già presenti nel latte materno. Essi vengono prodotti dal sistema endocannabinoide (SEC) del corpo umano, e svolgono indubbiamente un ruolo essenziale nello sviluppo. Il prossimo obiettivo, tuttavia, è comprendere pienamente questo meccanismo, per garantire la salute di madri e figli. L'assenza di tossicità gioca a favore del CBD, e in futuro nuovi studi potrebbero fornire le risposte che cerchiamo.

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