Differenze tra Cannabis e Canapa
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Per chi di voi avesse ancora qualche dubbio a riguardo, ecco le differenze tra canapa e Cannabis. Per quale motivo questa pianta solleva ancora accese polemiche, ma allo stesso tempo vengono promosse le sue proprietà benefiche per la nostra salute? Se da una parte sono due specie vegetali botanicamente identiche, dall'altra presentano caratteristiche e benefici unici nel loro genere.
CANNABIS SATIVA L.
Quando differenziamo i termini "Cannabis" e "Canapa" ci riferiamo a due diverse genetiche di una stessa pianta madre: la Cannabis sativa L.. Le differenze tra Cannabis e canapa sono il risultato di anni di ibridazione e selezione. Il componente naturale più abbondante della Cannabis sativa L. è il THC psicoattivo, seguito dal cannabinoide CBD. In passato, le piante di Cannabis venivano coltivate principalmente per ottenere alte concentrazioni di cannabinoidi psicoattivi, trascurando le piccole percentuali di CBD.
È SOLO UNA QUESTIONE DI NOMENCLATURA
Il termine Cannabis viene prevalentemente usato per indicare piante di sesso femminile con infiorescenze psicoattive, demonizzate e proibite per decenni. Per dare una connotazione negativa a questa pianta, quasi un secolo fa si diffuse anche il termine "marijuana", ormai ampiamente usato nella nostra storia contemporanea. La parola "Cannabis" sta tornando in auge per indicare una pianta dalle proprietà terapeutiche, e non una droga illegale.
Il termine "Canapa" (parola precorritrice del termine marijuana) viene prevalentemente usato per indicare una pianta destinata alla produzione industriale di tessuti, materiali edilizi, integratori alimentari ecc., assolutamente priva di effetti psicoattivi. La canapa viene anche usata per realizzare prodotti per la cura di pelle e capelli, oltre a servire da ingrediente base per oli dalle proprietà benefiche, sostituti del latte e paste di cellulosa ottenute dall'elaborazione delle sue fibre.
Sotto forma di integratore alimentare, la canapa offre alte concentrazioni di proteine, seconda solo alla soia. I semi di canapa contengono tutti i 9 amminoacidi essenziali non riproducibili dall'organismo umano, oltre agli 11 già presenti nel nostro corpo. La canapa è anche usata come combustibile e come materia prima per produrre carta.
COLTIVAZIONE & IBRIDAZIONE
La canapa e la Cannabis sono state ibridate e selezionate per diverse generazioni, per acquisire determinate caratteristiche e perderne altre. Nella sua forma naturale, la Cannabis sativa L. ha la capacità di crescere e di riprodursi indipendentemente. In questo modo i fiori femminili possono produrre i semi, essenziali per la sopravvivenza della specie. Alcuni di voi potrebbero aver sentito che la Cannabis è la pianta femminile, mentre la canapa è quella maschio, ma si tratta di un falso mito assolutamente infondato.
Alcuni breeder realizzano accurati processi di ibridazione per creare varietà di Cannabis dai potenti effetti psicoattivi. Nelle coltivazioni domestiche, vengono usati soprattutto i semi femminizzati, da cui si sviluppano esclusivamente piante femmina (evitando così di dover coltivare e tagliare quelle maschio). Le infiorescenze non fecondate delle piante femmina si ricoprono di tricomi, al cui interno vengono prodotti diversi cannabinoidi. I fiori possono essere decarbossilati ed usati per ottenere effetti psicotropi.
Normalmente, le piante di Cannabis psicoattive tendono a crescere poco e ad assumere una struttura più cespugliosa e folta, sviluppando più ramificazioni per la successiva formazione dei fiori. La canapa, invece, viene coltivata e stimolata per diventare più alta e slanciata, favorendo lo sviluppo di ramificazioni più lunghe e fibrose, molto utili nel settore edilizio e tessile.
Le varietà di canapa contengono concentrazioni irrilevanti di cannabinoidi psicoattivi. Ciò consente di sfruttare queste colture nel settore tessile, alimentare e delle infrastrutture. La canapa contiene un importante cannabinoide dai potenziali effetti benefici per la salute, il CBD.
LA CONTROVERSA NATURA GIURIDICA DELLA CANNABIS
La parola Cannabis sativa L. inizia a non essere più associata ad una pianta pericolosa e demoniaca. Nel libro di Earnest Small "The Species Problem in Cannabis" viene evidenziata la distinzione arbitraria che facciamo nei confronti di questa pianta, dove la canapa dovrebbe contenere meno dello 0,03% di THC per essere classificata come tale. Questa sua affermazione ha gettato le basi per definire i criteri della pianta di canapa in tutto il mondo.
BENEFICI PER LA SALUTE
Sebbene molte varietà di Cannabis contengano alte concentrazioni di THC che possono oscillare tra 10 e 30%, si tratta di un composto con interessanti proprietà benefiche che possono aiutare a conciliare il sonno, stimolare l'appetito e ridurre la nausea. Secondo recenti ricerche, questa componente psicoattiva della Cannabis potrebbe essere molto efficace per trattare patologie più gravi, come cancro e epilessia.
La canapa viene anche coltivata per i suoi semi, dalle pregiate proprietà nutrizionali. Oltre alle proteine, la canapa contiene anche alte concentrazioni di grassi essenziali polinsaturi e saturi. Inoltre, il CBD in essa contenuta offre anche efficaci proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. Sia la canapa che la Cannabis psicoattiva contengono decine di altri cannabinoidi e terpeni che, insieme, agiscono in sinergia per offrire importanti proprietà terapeutiche.
LA PIANTA PIÙ VERSATILE
Anche se la variante psicoattiva continua a frenare la diffusione di questa pianta, la Cannabis sativa L. può avere effetti molto più importanti di quanto si potesse mai pensare. Sebbene esistano due termini per indicare un'unica specie vegetale, è ormai chiaro che le parole "cannabis" e "canapa" sono state direttamente influenzate dalla loro finalità economica e politica.
Alla Cibdol usiamo solo canapa europea coltivata in modo naturale, per ottenere oli dorati perfettamente purificati e filtrati. I nostri prodotti sono assolutamente privi di effetti psicoattivi, rispettando i più rigidi test di qualità richiesti dal mercato.